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La vernice è qualcosa che non avevo mai sognato di praticare. Direi anche che odiavo la vernice. La mia passione di sempre era la musica, lo sport ed il yoga.
Ma un giorno del settembre 1996, più precisamente i 6, ero invitato in un amico che aveva appena comperato uno strumento. Eravamo riuniti per parlare di musica; ma alla mia grande sorpresa, quest'amico si mise a distribuire strati, pennelli e tempere. Vedendo gli strati, ho pensato che servirebbero a scrivere la musica. Ma scrivere con pennelli mi sembrava ovviamente poco probabile. Non comprendevo nulla alla situazione. Chiedevo spiegazioni e mi espressero quasi quest'opinioni: "Hai l'abitudine di consigliarci; e tu, sei capace di ascoltare la gente? Prima di parlare di musica, ciascuno dovrà fare un disegno". Mi ho sentito trappola perché sapevano pertinentemente che non gradivo l'arte pittorica e che non sapevo disegnare.
Piccola aneddoto _ un anno prima, al mio compleanno, una delle mie migliori amiche mi aveva offerto un libro sugli lo stile impressionniste. Ho rientrato in una grande rabbia al punto di riportargli il suo libro.
Per ritornarne alla nostra storia; dinanzi all'assistenza che aveva già dipinge per alcuni molti disegni, il mio orgoglio era toccato e dovevo reagire, poiché ero il maggiore. Matto di collera, ho preso un pennello ed ho imbrattato al modo di un bambino. Insoddisfatto del mio lavoro, ho voluto strapparlo. Ma, adulatori, i miei amici lo hanno detto che non occorreva mai strappare una prima opera ed hanno aggiunto: "Sarai forse uno delle più grandi ingegnerie di domani". Queste parole lo hanno tanto motivato, che il giorno dopo ho comperato mucchi di strati, tempere e di pennelli. Mi ho messo a dipingere, in modo astratto, con desiderio e passione.
E da allora, non ho lasciato i pennelli. Ciò fa quasi 10 anni. Ne approfitto oggi per rendere omaggio ai miei detrattori che erano persuasi che non arriverei a finire una tabella in "Nano-punto". Hanno cercato di dissuaderlo da continuare la vernice; dicendo che non ero dotato. Ma grazie alle loro dichiarazioni che lo ferivano profondamente, ho saputo sviluppare la mia volontà, il mio coraggio e la costanza nello sforzo. A tal fine, ripeto: "Non abbiate mai timore di affrontare le difficoltà della vita. Credete nei vostri sogni. Ma il lavoro è la chiave di tutti i successi".
Ringrazio anche coloro che lo hanno sostenuto da vicino come di gran lunga; in pensieri e in azioni da tutti quest'anni, che si incoraggia a perseverare di fronte agli attacchi dei miei detrattori, di alcuni musei e gallerie che mi hanno chiuso le loro porte a che mi impediscono di esporre. A loro che lo hanno consigliato, motivato nella realizzazione delle mie opere.
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